Differenza tra pizza e pinsa: storia e caratteristiche

Sei di fretta? Vai subito al sodo!

Spesso confuse, a volte accomunate, quasi mai differenziate.
Pinsa romana e pizza si assomigliano, suonano più o meno uguali e sono entrambe figlie della tradizione italiana eppure basta andare oltre al primo sguardo per capire che ci sono molte differenze tra pizza e pinsa!

La pizza la conosciamo tutti, è il simbolo universale dell’italianità. La pinsa, invece è la sua cugina più moderna e gourmet: un prodotto innovativo e gustosissimo che si trova sempre più spesso sulle nostre tavole. 

Ma quindi quali sono le differenze tra pizza e pinsa?

Partiamo dalle origini!

Nonostante si tenda spesso a confondere queste due ricette, la pizza e la pinsa hanno origini diverse.
Se la pizza è napoletana verace, la pinsa è una rivisitazione delle antiche forme di focaccia che venivano fatte dai contadini e cotte su pietra dopo aver steso l’impasto: la stesura, o “Pinsatura”, dal cui verbo latino prende il nome.

Oggi la ricetta è stata rinnovata e perfezionata e si è in fretta diffusa in tutto il Bel Paese.
Ma oltre a un’origine diversa, sono soprattutto gli ingredienti e la preparazione a differenziare la pizza e la pinsa.

Ingredienti e preparazione

La forma è il primo aspetto da considerare e quello che, a colpo d’occhio, differenzia pizza e pinsa. La pinsa ha una forma ovale, a differenza della pizza che è rotonda.

Il vero segreto, però, sta nell’impasto della pinsa che, sia negli ingredienti che nella lavorazione, ha caratteristiche uniche.

Differenze pinsa e pizza

Innanzitutto, l’impasto della pinsa romana viene realizzato con 3 farine differenti: farina di frumento, di soia e di riso. Questa miscela, insieme alla pasta madre essiccata, crea un impasto molto idratato, favorisce una lunga lievitazione, un impasto molto digeribile e contribuisce a rendere la pinsa sempre fragrante.

Oltre agli ingredienti utilizzati nell’impasto, altre differenze tra pizza e pinsa sono:

1 – La lunga lievitazione della pinsa (quella di Pinsami viene fatta lievitare tra le 24 e le 48 ore);

2 – L’alta idratazione dell’impasto (che contiene l’80% di acqua contro il 60% della pizza “standard”);

3 – Le calorie della Pinsa: il mix delle tre farine permette un basso uso di grassi ed evita l’uso di grassi animali.

La lavorazione dell’impasto è anch’essa totalmente differente rispetto a quello della pizza: la stesura “pizzicata” lo rende molto alveolato, quindi la pinsa risulta croccante all’esterno e piacevolmente morbida all’interno. Un’esperienza di gusto molto differente dalla pizza tradizionale che è invece maggiormente uniforme!

Ti sono chiare adesso le differenze tra pizza e pinsa? Molto bene: è il momento di passare dalla teoria alla pratica! La pinsa è molto versatile e sposa un arcobaleno di ingredienti e abbinamenti: perfetta per ogni occasione, dal dolce al salato, dal light al goloso, c’è sempre un nuovo modo di “pinsare”!

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