Quali sono le origini della Pinsa Pinsami? La storia dei 5 punti fondamentali

Sei di fretta? Vai subito al sodo!

Benvenuti nel mondo di Pinsami: dove semplicità, passione e qualità s’incontrano per creare qualcosa di unico.

La pinsa è un panificato dalla forma tipicamente alveolata e ovale, tipica della cucina italiana. Le sue origini sono incerte, forse antiche, ma di certo il suo grande successo e apprezzamento è stato raggiunto solo negli ultimi anni, probabilmente grazie alla sua consistenza, gusto e leggerezza.

Questo panificato, simile alla pizza, è perfetto per creare numerose ricette, dalle più tradizionali a quelle più innovative. Nonostante le somiglianze con la pizza, ci sono anche delle differenze, in primis la forma ovale. Altre non risultano subito evidenti, ma sono in realtà fondamentali: gli ingredienti, la consistenza, l’alveolatura e il lungo processo di lavorazione, per esempio.

Tutto ciò ha permesso alla pinsa di trovare spazio sulle tavole d’Italia e d’Europa. Ma anche di superare l’oceano e arrivare negli Stati Uniti e in molti altri paesi.

Ci siamo affidati al nostro mastro pinsaiolo per spiegarti al meglio le origini delle basi Pinsa Pinsami. E portarti in un viaggio dall’antica Roma ai giorni nostri.

La storia della pinsa romana

Le vere origini della pinsa romana restano avvolte nel mistero, ma pare che affondino le radici nell’antica Roma. Molti sostengono che che il termine pinsa derivi dal verbo latino pinsere, che significa “schiacciare” o “allungare”, richiamando la tecnica di preparazione e la forma ovale dell’impasto.

Secondo altre leggende, sembra che sia citata nell’Eneide di Virgilio, dove si racconta che Enea l’abbia ricevuta come offerta al suo arrivo nel Lazio.

Altri teorie invece sostengono che sia nata come alimento contadino, per evitare lo spreco di grano.

Nonostante le origini incerte, è una base dalla tradizione artigianale presente ancora oggi nella sua lavorazione e nelle sue qualità.

Pinsami - Manifesto della Pinsa

La origini della pinsa Pinsami

Sebbene le vere origini della pinsa siano incerte, quelle della base pinsa Pinsami no. 

Nel 2016 nasce il primo laboratorio di Pinsalab, dedicato alla produzione di basi pinsa per due ristoranti di Reggio Emilia. Nel 2017 la pinsa Pinsami arriva nei supermercati italiani, conquistando rapidamente i consumatori grazie alla sua leggerezza e croccantezza.

Nel corso degli anni l’azienda è cresciuta velocemente. Oggi Pinsami è un’eccellenza italiana riconosciuta in tutta Europa, con una produzione di circa 100.000 basi giornaliere e distribuzione in oltre 37 Paesi. Nonostante la crescita esponenziale, la qualità e l’attenzione alla lavorazione restano al centro della filosofia aziendale, rendendo ogni pinsa unica.

Com’è fatta la pinsa Pinsami?

Ora che sai quali sono le origini della pinsa, puoi passare a conoscere il prodotto.

Per realizzare la vera pinsa, come quella di Pinsami, bisogna seguire alcune regole. Ad esempio l’uso del mix peculiare delle 3 farine (di frumento, riso e soia) la percentuale d’acqua, la lievitazione e molto altro. Tutto ciò permette di ottenere una base alveolata, morbida dentro e croccante fuori.

Vediamoli nel dettaglio.

L’impasto: l’arte delle tre farine

Il primo ingrediente per preparare un buon panificato è la farina. Ma nel caso della pinsa sono tre, scelte per le specifiche proprietà.

  • Frumento: è la farina in percentuale più alta per la sua elevata idratazione, che permette di ottenere un impasto a lunga lievitazione e altamente proteico;
  • Riso: questa farina permette di fissare meglio l’acqua fredda durante la cottura, assicurando una Pinsa croccante fuori e morbida dentro.
  • Soia: permette di ottenere la croccantezza perfetta senza utilizzare grassi animali.

Questa combinazione di farine rende l’impasto leggero, digeribile e perfetto per qualsiasi ricetta.

Alta idratazione: il segreto della leggerezza

Un’altra differenza tra pizza e pinsa? L’alta idratazione dell’impasto.

L’acqua è un elemento fondamentale, infatti rappresenta circa l’80% dell’impasto. Questo perché permette alla base di sviluppare:

  • Morbidezza interna grazie all’acqua che viene assorbita durante la cottura.
  • Croccantezza esterna con una crosta dorata e fragrante che esalta il sapore.

Lievito madre e lunga maturazione

Il lievito madre è un altro ingrediente fondamentale per rendere la pinsa unica. Infatti una volta pronto, l’impasto deve riposare per almeno 24/48 ore.

Il lungo tempo di lievitazione permette per far sviluppare una maglia glutinica che trattiene acqua e aria, per un risultato soffice e ben lievitato. Questo processo non solo migliora il gusto, ma rende la pinsa più digeribile.

La stesura e la consistenza

Una volta che l’impasto è lievitato, è arrivato il momento più importante, quello della stesura. E’ in questa fase che l’impasto assume la tipica forma allungata. La tecnica di pinsere (allungare e stendere) è essenziale per ottenere un impasto ben lavorato. Questo metodo permette di trattenere l’aria all’interno della pasta, creando una consistenza unica: croccante fuori, morbida dentro e leggera.

La pinsa oggi: tra tradizione e innovazione

Oggi la pinsa è un simbolo di versatilità culinaria. Grazie alla sua base neutra, si presta a essere condita con ingredienti dolci o salati, soddisfacendo ogni palato. È l’alleata ideale per chi cerca un piatto veloce da preparare – bastano solo 5 minuti – senza rinunciare al gusto.

Con Pinsami, tradizione e modernità si incontrano, per offrire attento alle esigenze di oggi: qualità, leggerezza e praticità.

Sperimenta con la pinsa Pinsami e lasciati conquistare da una base che racconta una storia millenaria, ma con uno sguardo verso il futuro!